Attività per i Giovani
- LA METODOLOGIA – peer education
- LO STRUMENTO – il gioco
Giocare vuol dire innanzitutto ricreazione, divertimento, creatività, fantasia, apprendimento, crescita, socializzazione, scoperta e conoscenza di se stessi e dell’ambiente in cui si vive e ciò comporta necessariamente la diminuzione della tensione e l’aumento dello slancio vitale. “I bambini giocano” potrebbe sembrare una banalità, ma si tratta in realtà di una loro caratteristica naturale e peculiare, oltre a rappresentare il mezzo di comunicazione per eccellenza: giocare significa imparare a capirli e conoscerli.
Un Gioco deve quindi rispettare tre regole basilari:
- garantire libertà di espressione;
- svolgersi in un ambiente di protezione e di garanzie basilari per i giocatori: non può infatti esserci spensieratezza senza sicurezza e tranquillità perché senza spensieratezza non esiste il gioco stesso.
- scopo del gioco è giocare: attraverso la finzione il gioco conduce alla consapevolezza dell’esistenza dell’altro. Il gioco è l’interruzione temporanea dal mondo/mondanità, dalla quotidianità e dall’angoscia, in quanto crea un tempo ed un universo (temporanei), fatti di altre regole, altri umori, ruoli e sensazioni.
L’animatore, ovvero colui che fa animazione, avrà il compito di garantire che il gioco sia quel grande mezzo di socializzazione e convivenza civile che permette, attraverso la condivisione delle regole e la concertazione degli sforzi, di realizzare una comunità.
- L’ANIMATORE delle ATTIVITA’ per i GIOVANI
L’animatore è colui che fa animazione. Parolini ne “Il libro dei giochi” a proposito della figura dell’animatore lo paragona a Babbo Natale, perché è buono, porta sempre il regalo giusto ad ogni bambino, è rapidissimo perché fa tutto di notte. Così l’animatore: ha buoni fini, deve proporre l’attività giusta al momento giusto, deve fare velocemente la scelta, altrimenti perde il controllo del gruppo. Babbo Natale ha un sacco pieno di tantissimi giochi ciascuno diverso dall’altro in modo da accontentare tutti.
Ugualmente l’animatore deve essere in possesso di moltissime tecniche. Solo se il sacco dell’animatore è colmo di esperienza, simpatia, capacità, tecniche, giochi, …solo allora è in grado di svolgere un’attività utile e stimolante.
Baden Powell, il fondatore dello scoutismo, propone un ulteriore paragone che ci sarà utile per meglio comprendere la figura dell’animatore: “Mi piace paragonare colui che vuole condurre dei ragazzi sotto una buona influenza ad un pescatore desideroso di fare una buona pesca. “Per pescare è necessaria una buona esca che sia di gradimento ai pesci; con i ragazzi è la stessa cosa; l’unico sistema è quello di presentarsi a loro con qualcosa che veramente li attragga ed interessi”.
Tirando le somme del discorso: l’animatore deve conoscere ciò che piace al pubblico cui si presenta; avere il maggior numero di “esche” possibile e saperle applicare a seconda dei casi; deve essere veloce nell’uso di questa esca, viceversa rischia di annoiare i ragazzi/pesce e di perdere la loro attenzione.
Quali doti deve possedere un Animatore?
- Competenza (il sacco);
- Capacità di organizzazione: l’animatore deve conoscere l’arte di proporre l’attività scelta in modo che essa sia accettata e porti i frutti che si erano preventivati; inoltre deve essere in grado di pianificare l’attività;
- Doti personali: deve essere brillante, deve spiccare tra gli altri per originalità e genialità, non può essere un mediocre! Ciò purtroppo non è acquisibile, è solo affinabile nel tempo! Altra dote importantissima è la tempestività accompagnata alla capacità di adattamento ad ogni circostanza ed umore.
- Conoscenza delle persone: L’animatore deve sempre sapere a chi si rivolge. Non sempre sarà possibile avere una conoscenza particolare delle persone con cui lavorerà, ma questo non è un problema! (si fa sempre in tempo a fare amicizia). Invece la cosa essenziale è avere una conoscenza generale caratterizzata dalla suddivisione in tipologie: età (bambini, adolescenti, giovani, anziani);handicappati (fisici, psichici o mentali); esigenze, interessi, finalità.
- A CHI SONO RIVOLTE LE ATTIVITA’?
Il target al quale si rivolge questa attività comprende:
- giovanissimi dai 6 ai 13 anni;
- giovani dai 14 ai 25 anni;

- ALCUNI ESEMPI di ATTIVITA’ SVOLTE IN VALLE DALLA C.R.I. DI GIAVENO
- ATTIVITA’ DI DOPOSCUOLA: è un’attività che viene svolta presso la sede della Croce Rossa Italiana di Giaveno ed in passato anche presso gli istituti scolastici come per esempio la Scuola Elementare del Comune di Trana (TO). I volontari fanno attività insieme a bambini con problematiche scolastiche e/o famigliari aiutandoli a fare i compiti, giocando, proponendo attività educative (su diversi temi di Croce Rossa, lotta al bullismo, iniziative contro il pregiudizio, la protezione civile, il primo soccorso, ecc), laboratori e giochi di gruppo per favorire la socializzazione dei partecipanti! In alcuni casi vengono inoltre realizzati interventi mirati sui singoli bambini che necessitino di maggiore attenzione;
- FESTA DELLA BEFANA: svoltasi per la prima volta nell’anno 2004 e proseguita negli anni, vede la partecipazione di numerosi bambini, le cui famiglie hanno difficoltà economiche, ai quali viene proposto un pomeriggio di giochi volti al favorire l’aggregazione tra i partecipanti, E’ inoltre l’occasione per donare alcuni giocattoli generosamente offerti dalla popolazione della ValSangone;
- GIORNATA CON LA C.R.I.: l’iniziativa trova le sue radici in una prima edizione dell’anno 2001, presso la Borgata di Sala a Giaveno (TO) con il nome di “Giornata della Gioventù“, ed è diventata dal 2005 appuntamento annuale tra l’Associazione e la popolazione. Nasce inizialmente come un insieme di postazioni di “gioco” dislocate su un ampio spazio (un parco, un campo sportivo, una piazza, etc…) nelle quali si realizzavano attività differenti ed a cui bambini e genitori avevano libero accesso senza un preciso ordine di “approccio”: ne è seguito tuttavia che determinate iniziative abbiano impegnato maggiormente i partecipanti, in termini di tempo e di attesa, non essendo equamente distribuita l’affluenza ad ogni singola location. Bisognava dunque pensare ad una modalità più fluida e scorrevole di gestione dell’evento.Si sviluppa quindi, nel 2005, l’idea di un percorso educativo guidato costituito da diverse postazioni di “gioco”, che trovano il loro filo conduttore nel tema dell’evento: i giovani, insieme con i loro accompagnatori, partecipano infatti ai diversi momenti proposti in sequenza logica e acquisiscono, gradualmente, la consapevolezza di quei valori che ci proponiamo di voler trasmettere, avvicinandosi agli argomenti individuati senza lunghe attese ma soprattutto con la garanzia che tutte le iniziative vengano effettivamente approcciate.Il punto di forza è rappresentato dall’alternanza di momenti prettamente ludici ad altri più propriamente educativi assecondando e utilizzando, in questo modo, le oscillazioni nella soglia di attenzione dei partecipanti.
- ATTIVITA’ NELLE SCUOLE: nelle scuole elementari, medie inferiori di tutta la ValSangone. Si tratta di incontri che vedono, per i giovani fino a 14 anni, la realizzazione di attività mirate da fare in gruppo attraverso le quali avvicinare i partecipanti a tematiche quali: Storia della Croce Rossa e Diritto Internazionale Umanitario, i 7 Principi Fondamentali, primo soccorso, protezione civile, attività di “Igiene, Dieta ed Educazione Alimentare”, iniziative di sensibilizzazione al tema delle “Allergie Alimentari”, lotta al bullismo ed alle discriminazioni e tanto altro ancora!
- ATTIVITA’ PRESSO I CENTRI ESTIVI: si tratta di incontri realizzati presso i Centri Estivi della ValSangone (per esempio quello del Comune di Coazze (TO)) che vedono, per i giovani fino a 14 anni la realizzazione di attività mirate da fare in gruppo attraverso le quali avvicinare i partecipanti a tematiche quali: Storia della Croce Rossa e Diritto Internazionale Umanitario, i 7 Principi Fondamentali, primo soccorso, protezione civile, attività di “Igiene, Dieta ed Educazione Alimentare”, iniziative di sensibilizzazione al tema delle “Allergie Alimentari”, lotta al bullismo ed alle discriminazioni e tanto altro ancora! Scopo delle iniziative è quindi quello di sviluppare la partecipAzione dei giovani nella Comunità, attraverso un processo di azioni atto a coinvolgere i giovani stessi all’interno della comunità sociale, al fine di aumentarne la padronanza, il senso di protagonismo e la responsabilità. Giovani quindi che non aspettano di essere, un giorno, il futuro della società ma che con le loro azioni concrete sono innanzitutto cittadini attivi nel presente!
- ATTIVITA’ DI PIAZZA: come ogni attività della Croce Rossa, anche quelle rivolte ai più Giovani necessitano dell’auto-finanziamento possibile solo grazie alle offerte che la popolazione ci indirizza. Nasce quindi la necessità di organizzare giornate dimostrative sul territorio durante le quali i volontari presentano le attività da loro svolte verso i più giovani ma soprattutto danno dimostrazione di animazione ed intrattenimento in cambio di una piccola offerta. Ringraziamo per questo motivo la popolazione tutta per la generosità fin ora dimostrata nei nostri confronti!
- ATTIVITA’ IN EMERGENZA: i nostri Animatori di Attività per i Giovani in emergenza hanno appreso le
tecniche di animazione proprie delle situazioni di emergenza quali (ahimè): alluvioni, terremoti etc…tutte quelle emergenze quindi che interessano l’ambito della Protezione Civile. L’evento calamitoso è un grande trauma per il bambino: egli perde infatti il “concetto di famiglia onnipotente”e questo comporta il mutamento delle relazioni interpersonali ma soprattutto differenti modi di reagire agli eventi, i quali possono tradursi in angoscia, rabbia etc… Il giovane che vive la situazione di emergenza risulta traumatizzato oltre che dall’evento calamitoso anche dalla nuova struttura (tendopoli, centro di prima accoglienza…) nei quali si trova COSTRETTO a vivere ma dove in realtà non riesce ad adattarsi (si perde infatti l’idea di ambiente familiare: per esempio si mangia con degli sconosciuti ad orari prestabiliti, si dorme su brandine insieme con altre famiglie…etc..). La figura dell’Animatore in Emergenza si inserisce proprio all’interno di tale contesto: egli risulterà portatore dei valori che sono propri dell’Associazione ed allo stesso tempo svolgerà attività di animazione e intrattenimento “a misura di bambino”…un modo forse per rendere meno difficile la permanenza nei centri di fortuna. Un impegno della C.R.I. quindi che NON vuole dimenticare nessuno, nemmeno nelle situazioni più difficili!
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